Maddalena. Dialogo tra T. Baldini., D. Stella e B. Aubignac

Il portale Psicoanalisi e Sociale sostiene l’evento “Maddalena” che per circa tre mesi espone a Torino il ciclo di rappresentazioni pittoriche di Brigitte Aubignac dedicate a Maria di Magdala. Figura unica nello scenario biblico, “evangelista degli evengelisti”, assume un ruolo ambiguo nella storia di pitture ed esegesi compiute dagli uomini.
Il 21 ottobre il presidente del portale Tito Baldini dialogherà con la pittrice in questione e con la curatrice dell’evento Dominique Stella.
Il 22 e 23 – 10 la Società Psicoanalitica Italiana (SPI) ospita a Roma l’evento della Associazione Internazionale di Psicoanalisi (IPA) contro la violenza sulle donne organizzato dal gruppo di studio internazionale COWAP.
Psicoanalisi e Sociale sostiene anche quest’ultima iniziativa e apre con il presente un contenitore per eventuali aggiuntive presenze quali interviste e altri articoli.
Ecco una breve riflessione di Baldini su Maddalena, tra mito e mostra.

Le ultime tragiche vicende italiane sulla questione della violenza di genere che nel suo orrore ci unisce, motivano ancor più pensiero e azione, ed in essi il nostro insieme. In tale direzione mi sono impegnato a parlare di Maria di Magdala e nel piego di Locandina se ne comprende il senso: se avete piacere e potete, stiamo insieme venerdì 21 (ore 10.00) sul portale Psicoanalisi e Sociale (www.psicoanalisiesociale.it): tutto è utile per avviare riflessioni sulla questione. Io con Aubignac porto un punto di vista che ritengo centrale nella questione: la compresenza nell’uomo di desiderio e terrore, entrambi intensi, della componente erotica della personalità femminile, conflitto, nell’uomo, tendenzialmente negato, nei casi gravi addirittura messo del tutto fuori dalla possibilità anche recondita di contrattazione. Per quale motivo Maddalena viene considerata alla stregua della adultera e della prostituta (posizioni mai emerse nei Vangeli), e, viene considerata “posseduta da sette demoni” di cui Gesù di Nazareth santo tra i santi, di sesso maschile, la libererà? Aubignac ne sviluppa a mio avviso la scelta nella chiusura dentro, come se tutto quel che io dico, l’erotismo femminile appunto, lo si presenti ma, chiuso, come a poter solo così vivere in pace, senza eccitare l’istinto maschile. Mentre per me la questione è: che cosa ne fa il sesso maschile del proprio istinto che lo porta per vie biologiche a desiderare carnalmente il possesso del femminile, ma per vie psichiche ad assumere “Il disagio della civiltà” in modo coerente e così fare, di tanta necessità istintuale, valori per il femminile, come l’affetto intenso, il desiderio rispettoso, la passione per lei amata, il piacere che Ella sia anche a prescindere da lui. Questo cammino è quello deviato, alle volte torto, fino al blocco totale, nella cultura che “per forza” è divenuta maschile, e attraversa le latitudini, ma anche in quella femminile, se accetta la via di “inibire lo stimolo alla fonte”, nascondendo al maschile la propria femminilità, in altre parole, per dirla con Lou Andreas Salomè celare, mettere ‘in grotta’ L’Erotismo. L’umano come donna.”
Se stiamo insieme ne parliamo ancora (Tito Baldini)

Data

21 Ott 2022
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10:00

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